francocilenti

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blog LAVOROeSALUTE sommario 10/31gennaio

In Senza categoria on gennaio 25, 2011 at 6:41 PM

31- Oltre il grande sciopero del 28, per non lasciar morire la speranza in un cambiamento radicale e non solo morale

31- Riceviamo e pubblichiamo. Giornali, web, cinema “Battaglia” mediatica a favore della TAV

31- Tra sms e “faccine” dimenticano come si parla e si scrive. A chi tocca dare l’esempio?

30- Torna in prima serata su RaiTre con “Presa diretta”. Riccardo Iacona a sostegno del quotidiano Liberazione

30- Inaugurazione anno giudiziario, Caselli: «La misura è colma». Tensione tra pm e governo

30- Sciopero migranti. La portavoce del “Movimento Primo Marzo”: migranti pronti al bis per i diritti

29- La richiesta è una sola: «Sciopero generale» per iniziare a fermare i malfattori del governo e i loro complici

29- In Italia ci sono due ‘bombe’ pronte ad esplodere: lo scontro istituzionale e il debito pubblico

29- Mary, 37 anni, operaia monoreddito, un bambino alle elementari “Come si fa a vivere così?”

29- METALMECCANICI: FIOM, SCIOPERO RIUSCITO, ADESIONE SUPERA 70%

28- Morti sul lavoro, storie quotidiane di questa Italia da rivoltare, una rivolta di piazza degli onesti, antagonisti al marciume dei poteri

28- Ci segnalano e Pubblichiamo un contributo senza peli sulla lingua verso tanta gente comune complice del marciume

28- La battaglia del referendum si apre sotto i migliori auspici per difendere un bene vitale dall’affarismo

27- In questa storia da basso impero ci sono anche i padri, le madri, i fratelli, le sorelle di un Paese marcio

27- Incenerimento rifiuti e rischi per la salute. Intervista a Patrizia Gentilini,’oncoematologo e membro dell’Associazione Medici per l’Ambiente (Isde)

27- Le minacce per il futuro della Rete viaggeranno attraverso Facebook, Twitter e simili. A rischio anche la privacy

26- Come è cambiata la criminalità organizzata? Lo raccontano 23 scrittori in un libro. Il popolo antimafia risponde a Berlusconi

26- Uno dei record italiani: solo il 5% degli anziani non autosufficienti dispone di servizi domiciliari pubblici, uno dei record italiani in europa

26- Razzisti in Italia, non siamo ancora alle leggi razziali e alle croci infuocate del Ku Kuks Klan, ma la strada scelta è quella

25- La fotografia dei nuovi cittadini italiani. Il rapporto Istat che la Lega e Berlusconi sicuramente non leggeranno

25- L’incredibile storia di un giovane romeno curata dall’associazione di assistenza socio-sanitaria e per i diritti degli stranieri a Milano

25- “Quella brava gente” Marco Paolini attore e autore teatrale, regista e drammaturgo, in TV su LA7 il 26 gennaio

 25- La fotografia dei nuovi cittadini italiani. Il rapporto Istat che la Lega e Berlusconi sicuramente non leggeranno

25- L’incredibile storia di un giovane romeno curata dall’associazione di assistenza socio-sanitaria e per i diritti degli stranieri a Milano

25- “Quella brava gente” Marco Paolini attore e autore teatrale, regista e drammaturgo, in TV su LA7 il 26 gennaio 

24- L’Italia di Berlusconi/Bossi/Marchionne. La Cgil: ecco la perdita derivante, solamente, dal boom della cassa integrazione

24- Dal Veneto oscurantista della DC al Veneto fascioleghista, senza soluzione di continuità. A quando i roghi dei libri?

24- Una porcata del governo salva le tasche de i massacratori in divisa e i loro capi nei centri di comando delle violenze

23- Disoccupazione sempre più drammatica, mentre regna la delinquenza politica: dai furbetti del quartierino allle escort, ai poteri che rubano i diritti dei lavoratori

23- La storia che Marchionne e soci non conoscono. Impugnavano la penna come una vanga per siglare il contratto

23- Il Vaticano esente da ogni tassa, basta che un albergo, una scuola, o altro di proprietà del Vaticano, gestito da preti e suore abbia una piccola cappella

22- Marco Bersani di Attac smonta chirugicamente le bugie dei nuclearisti del loro ipocrita spot atomico in TV

22- Riusciremo a ridere, o quanto meno a sorridere, quando tutto questo sarà alle spalle?

22- Marchionne non agisce isolatamente, le sue ricette sono quelle dei poteri forti del liberismo

21- Berlusconi verrà spazzato via o sarà lui a spazzare via il simulacro di Parlamento che ci resta

21- I docenti nei CPT dell’associazione “non essere complici” a sostegno del quotidiano Liberazione

21- Un rapporto europeo sui media svela l’anomalia dei tg italiani: come lo schermo crea le paure della società

21- Schegge di un Paese sporco che puzza dalla testa, quei poteri che dovrebbero essere esempio di civilità sono marci

20- Rapporto Istat: “Noi Italia” fotografa un paese che si muove per forza d’inerzia e per merito dei migranti

20- Aborto: il TAR boccia le politiche contro la tutela della salute delle donne. Le stesse che la lega vuole imporre in Piemonte

20- In sala Antonio Albanese con il suo “Qualunquemente”. Interpreta il personaggio politico sosia di tanti al governo

19- Ieri, a Roma, storie di persone comuni e azioni di movimento di lotta per impedire gli odiosi sfratti

19- Nello stesso giorno del voto a Mirafiori, nello stabilimento molisano il diritto dei lavoratori con disabilità è stato tutelato

19- Franco Pittau Caritas, coordinatore del “Dossier Immigrazione”, a sostegno del quotidiano Liberazione

19- “Gli scandali non bastano a sconfiggere il berlusconismo. “La democrazia dispotica”, un saggio dello storico della filosofia Michele Ciliberto

18- Porcilai: da Arcore a Canale 5, stupidità e cattivo gusto mescolati insieme, ignoranza travestita da informazione

18- Solo una banda di delinquenti politici ben pagati può continuare a sostenere e difendere un porcilaio

18- I primi effetti del referendum truffaldino alla Fiat: ad essere colpiti sono da subito i lavoratori con familiari disabili

18- Diritti, welfare e maternità: il manifesto del lavoro autonomo di seconda generazione

17- Letto, potere e altre schifezze: cronaca di due anni indecenti e molto “ultracafonal”

17- Rosarno: rispetto al 7 gennaio 2010 poco o nulla è davvero cambiato; c’è un’accresciuta consapevolezza da parte degli immigrati

17- Gli immorali guadagni dei manager, pari in molti casi a diverse centinaia di volte rispetto a quella degli stipendi medi

17- Alla Fornace di Rho (Milano) gli Stati Generali a pochi dalla scadenza di legge per impugnare i contratti

16- Alcune considerazioni sull’apatia degli italiani onesti, e una proposta a dimostrare la propria indignazione

16- I danni alla salute durante e dopo una vita di lavoro sempre più prolungata. Inchiesta su 44mila lavoratori

16- Dagli operai una grande lezione di civiltà e democrazia, quei valori che mancano a troppi politici e sindacalisti

15- Ore 03,00 dal presidio davanti a Mirafiori. Il coraggio e la dignità degli operai

15- A Mestre nuova sentenza contro la Fincantieri per le morti causate da amianto

15- La testimonianza di lavoro e solidarieta di una donna, un medico volontario per Medici Senza Frontiere

15- Tunisia, rivolta nel sangue: 66 morti. Un regime oppressore che tanto piace al governo italiano

14- La sfida lanciata da Marchione non è una questione privata degli operai. Un quadro del sociologo torinese Marco Revelli

14- Anche la sanità pugliese copia le logiche privatistiche della lombardia? Dopo Medicina Democratica critiche anche Cgil

14- Medicina delle Migrazioni: modificare urgentemente la legge sulla cittadinanza per assicurare i diritti dell’infanzia

13- La Corte Costituzionale Boccia l’impunità per Berlusconi! Solo in Italia un individuo del genere può addirittura governare, contro la Costituzione!

13- Grande manifestazione ieri sera a Torino a dimostrare che le operaie e gli operai di Mirafiori non sono soli nella lotta. Se voti SI ti autolicenzi

13- Si ai referendum su acqua e nucleare. La Corte ha ritenuto ammissibile anche il quesito sul legittimo impedimento. Si vota entro giugno

13- Anche per lo schiavista di Torino il lavoro è il puro servire. Si deve servire, non lavorare. ha letto Hegel?

12- Nazionalizzare la Fiat, anche per mandare a lavorare tutti quei politici, sindacalisti e giornalisti marchionnisti impavidi

12- Solo un economista che non ha studiato l’abbecedario può dire che l’aumento dei salari poco giova all’economia

12- Un documento da un gruppo di giovani italiani under 40, che lavorano all’estero, su lavoro, contratti e diritti

12- Angela Nava, presidente Coordinamento genitori democratici, a sostegno del quotidiano Liberazione

11- In Algeria e Tunisia, le proteste di una generazione che ha deciso di ribellarsi alla disoccupazione, al carovita, all’assenza di futuro

11- Una realtà di schiavismo prossima anche per gli operai italiani? Solo 4,5 euro l’ora per gli 80 cinesi occupati

11- Sosteniamo la FIOM: l’unico argine popolare rimasto contro la barbarie dei sostenitori dello schiavismo sul lavoro

11- Lo spray di un cretino o la mano di un sostenitore del referendum truffaldino scatena la cagnara dei comunicatori

10- Il rischio di uno tsunami finanziario. L’Italia è sull’orlo del baratro e una crisi spagnola non ci risparmierebbe

10- Un Paese che perde i propri cervelli ed è incapace di attirarne altri, causa la stupidità politica del razzismo governativo

10- In calabria una persona comune può essere ucciso per strada e suscitare solo il clamore di prima pagina

Nazionalizzare la Fiat, anche per mandare a lavorare tutti quei politici, sindacalisti e giornalisti marchionnisti impavidi

In Senza categoria on gennaio 12, 2011 at 8:25 am

Se qualcuno pensa che questa resistenza all’invasione di Marchionne e Berlusconi nelle sfere della civiltà del lavoro non sia direttamente affare suo, perché non è operaio o perché non ha opinioni di sinistra, beh, sbaglia di molto perché questa resistenza è strettamente affar suo poiché sarà prossimamente coinvolto dalla follia devastatrice dei lanzichenecchi nostrani. Sbaglia proprio come quei capetti e impiegati Fiat che nel 1980 scesero in piazza a Torino per protestare contro la lotta degli operai, subito si accorsero sulla loro pelle che avevano dato una mano ai loro macellai. Proprio come, oggi, D’Alema pensa che stare con la Fiom o con Marchionne “non è compito di un partito politico” dimenticando e rinnegando quella classe operaia che l’ha fatto crescere nel suo grembo e l’ha arricchito, anche economicamente, con i suoi voti.

Invece dalle sue poco onorevoli gesta degli ultimi sono cresciuti i bamboccioni come Matteo Renzi, uno dei giovincelli politicamente senza arte ne parte che si sono ritrovati, per grazia ricevuta (dal sistema politico americanizzato e spettacolarizzato dalla grancassa dei grassi media) sindaci, assessori, parlamentari e presidenti di Enti. Questo, che si definisce “rottamatore” del vecchio dichiara, anche lui come decine di altri vecchi e nuovi marchionnisti, «Io sono dalla parte di Marchionne. Dalla parte di chi sta investendo nelle aziende quando le aziende chiudono. Dalla parte di chi prova a mettere quattrini per agganciare anche Mirafiori alla locomotiva America”. Pazzesco, dove ha vissuto questo ragazzotto dopo aver partecipato alcuni anni fa alla “ruota della fortuna” di Mike Buongiorno? Forse nessuno gli ha mai suggerito i temi che oggi dovrebbe conoscere: primo, la Fiat è sempre vissuta e prosperata, sui finanziamenti statali (unico caso nelle società occidentali) anche quando ha licenziato; secondo, in questi anni le produzioni della Fiat sono state sempre delocalizzate all’estero chiudendo decine di fabbriche e centinaia di fabbrichette dell’indotto; terzo, la famiglia Agnelli/Marchionne ha già deciso di chiudere Mirafiori e questa notizia si può leggere sui grandi media internazionali (ci sono anche edizioni scritte in italiano) e, basta leggere l’informato sole 24ore, gli investimenti che si prevedono a Torino ammontano a pochi spiccioli (parliamo di alcuni milioni di euro) bastanti solamente per pagare chi rottamerà i dorati uffici di Corso Traiano, dopo che gente come D’Alema, Fassino, Chiamparino, Veltroni, Renzi e pappagalli al seguito avranno, in combutta con Berlusconi, Bossi, Fini, Casini, Cisl e Uil, a rottamare anche i lavoratori superstiti, che pare siano rimasti solamente in ventimila dopo le decine di migliaia di licenziamenti dal 1980 ai giorni nostri.

Siamo o no tutti coinvolti? Come lucidamente afferma Maurizio Landini – segretario FIOM – “Questo significa, in termini sindacali riaprire la trattativa e considerare la vertenza ancora aperta”. La logica che sovraintende l’accordo di Mirafiori è una “logica da far west”, e chi verrà eletto con le nuove regole “non farà più il sindacalista ma il gendarme”. La Fiom quindi assicura che non lascerà soli i lavoratori se dovesse vincere il sì a Mirafiori. “Chi ci vieta di fare sciopero, di far eleggere delegati, di organizzarci? Ci vuole anche il coraggio di scelte per le quali non sai come finisce. E la novità che vedo nella discussione dei lavoratori è che finalmente, dopo tanti anni, è ripartita la capacità di indignarsi”.

L’indignazione è spontanea, perché – come ha affermato Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista – Marchionne non solo insulta l’Italia ma ci prende anche in giro. Da un lato chiede alla Fiom di accettare l’esito del suo plebiscito ma poi è da giorni che dice che se nel referendum vincessero i NO, lui chiuderebbe Mirafiori. Secondo Marchionne cioè, la partita può essere giocata, ma in ogni caso deve vincere lui. La sua arroganza merita una sola risposta: la nazionalizzazione della FIAT, togliendo dalle mani di questo speculatore arrogante un’azienda che gli italiani con i vari finanziamenti pubblici hanno già pagato più volte. Questa rivoluzione conservatrice di cui Marchionne e Berlusconi si fanno portatori non sarà indolore per nessuno dei ceti fuori dalla ricchezza. Come non sarà semplicissimo convincere milioni di genitori che i loro figli dovranno stare peggio di come sono stati loro. Non sarà semplicissimo convincere quei ragazzi e quelle ragazze che gli hanno rubato la vita, che sono finiti in guerra senza saperlo, che ne devono pagare le conseguenze mentre i ricchi guardano dall’alto. Non sarà semplice per questi poteri violenti e parassitari, evitare rivolte della società civile e di quel poco che resta di politica sana, dopo i massacri delle leggi elettorali maggioritarie e del “voto utile” a questi signorotti del PD.

franco cilenti

Blog di Lavoro e Salute – sommario settimanale 1/9 gennaio 2011

In Senza categoria on gennaio 7, 2011 at 10:41 PM

9- Fiat schiavista: la commistione ideologica del PD e dei media conferma il bisogno vitale di un sindacato antagonista e dei comunisti

9- Galoppa il lavoro nero: campagne di denuncia, vertenze di lotta, sportelli d’informazione: storie di ordinaria resistenza degli under 30

9- Pubblicità nucleare: al primo impatto può sembrare in effetti un confronto equilibrato tra due tesi contrapposte ma l’inganno c’è!

8- Intervista a Marco Fraceti direttore dell’Osservatorio antimafia di Monza e Brianza e autore del libro “Briangheta”

8- Senza migranti sarebbero in rosso ben otto regioni: Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Puglia, Basilicata, Sicilia, Marche e Veneto

8- Gian Antonio Stella, giornalista e scrittore di libri come “La Casta” a sostegno del quotidiano Liberazione

7- Ci aspettano giorni cruciali, come all’indomani del delitto Matteotti  il regime fu a un passo dal crollo ma poi il Paese si avviò verso la catastrofe

7- In Sardegna studio dei veterinari sugli allevamenti di ovini nati malformi. E i pastori muoiono

7- A un anno da Rosarno manifestazione per denunciare un sistema di sfruttamento che miete ancora tante vittime

7- Banche e governi, hanno raccontato un sacco di balle, dicendoci che hanno speso troppo, che hanno troppi dipendenti pubblici

6- Lavoro: oggi il potere ripropone l’antico modello sociale ottocentesco. Cosa direbbero se ci fossero le antiche rivolte col forcone?

6- Vergognose parole di un politico pensionato con migliaia di euro al mese, alla faccia di milioni di anziani alla fame

6- Freno all’attacco alla liberta delle donne, dal Piemonte alla Lombradia. Bocciatura di Formigoni da parte del Tar

5- A proposito della barbarie di Marchionne e Berlusconi. Leggete Stefano Rodotà, l’interprete più genuino della Costituzione ” Antropologia dell’homo dignus

4- Insegniamo al bamboccione travestito da dittatore, e a Cisl e Uil, cos’è la dignità di un popolo che produce lavoro e civiltà

4- Ipocriti bipartisan hanno creato un vergognoso caso internazionale su accuse mai provate, per coprire le loro vergogne

4- Lettera di un lavoratore ex why not, racconta di uno spaccato delle condizioni di vita nella precarietà sociale

3- A giudizio di molti, il punto più basso è stato raggiunto martedì 14 dicembre con il mercato dei parlamentari compravenduti

3- L’Agcom trasforma YouTube e simili in editori. Con tutti gli obblighi del caso per non incorerre nelle punizioni del governo

3- Don Vitaliano Della Sala sacerdote a Mercogliano, a sostegno del quotidiano Liberazione

3- Gli studenti rispondono al Presidente della Repubblica che si è dimenticato di parlare delle cause del loro stato

2- La rivoluzione schiavista del duo Marchionne-Berlusconi ha tanti soci: chi dimentica, chi bara e i cattivi maestri come Ichino

2- Riforma buona o cattiva, Le conoscenze sono le merci più diffuse, e anche il sapere è stato privatizzato

1- Auguriamoci un anno di lotte di massa per la giustizia sociale, i diritti del lavoro, i giovani che si riprendono il futuro

1- Lettera da operai di Pomigliano, parlare all’opinione pubblica invasa da veline disinformative e politici fuoriluogo

1- Nucleare: una pubblicità insidiosa travestita da campagna informativa con ponderato invito alla riflessione. Ipocriti e bugiardi

SOMMARIO SETTIMANALE 25/31 DICEMBRE 2010

UN 2011 RESISTENTE AL MALE

In Senza categoria on gennaio 1, 2011 at 12:09 PM

La dignità della persona è sempre più vista come un cancro da estirpare in questa Italia ancora ammantata dalla Carta Costituzionale antifascista ma sotto la quale ci sono vermi, squali e pantegane che la stanno debilitando. Il lavoro non nobilita più l’uomo, lo rende servo e questa condizione di totale subordinazione mediante ricatto: se vuoi lavorare non criticare e non pretendere diritti soggettivi e oggettivi, è assunta come valore costitutivo delle nuove (ma già vissute nel fascismo) forme istituzionali politiche e sociali con al centro l’impresa come faro. Cosa c’è di diverso dal passato che rende questi dettami autoritari? Non c’è in termini numerici un pensiero e organizzazioni politiche e sociali che si contrappongono a questo autoritarismo, quelle che sono delegate dal voto, seppur ricevuto dietro indicazioni coercitive come la legge bipolarista, sono dentro quello che viene coniato come “pensiero unico” trainato dalla globalizzazione industriale e finanziaria. L’esempio più vicino è ancora alla portata di tutti, prima che venga riposto nel dimenticatoio dai media tritatrici della memoria, riguarda le politiche della Fiat. Politiche ottocentesche che ci riportano alle relazioni preindustriali, a quelle epoche di asservimento delle braccia e delle menti mediante il lavoro questuante e l’elemosina dei minimi diritti alla sopravvivenza.

Questa marchio industriale, vero e proprio carrozzone tenuto in vita dal fascismo a oggi dall’assistenzialismo dei governi – caso unico nelle democrazie occidentali – rappresenta l’ariete per scardinare lo scudo costituzionale a protezione della democrazia dei diritti delle persone e la sua opera distruttrice ha l’assenso esplicito delle forze politiche storicamente affini e, questa la desolante novità epocale, il silenzio-assenso delle forze politiche sociali storicamente contrapposte, nelle forme più variegate e contingenti alle fasi politiche vissute dalla caduta del fascismo a oggi. Ecco, è questa la novità che questo 2010 ha preparato per il dispiegamento esplicito nel 2011 durante il quale in Italia avrà un fronte politico e sindacale, a parte vari ed eventuali ripensamenti e possibili traumi sociali, quasi totalitario che comprenderà tutti i partiti accasati in Parlamento, con alcuni mal di pancia e diarree di distinguo individuale, i sindacati accreditati sulle sponde governative (Cisl e Uil) e la Cgil seduta su una zattera dubbiosa su quale sponda approdare. Chi rimarrà fuori dai castelli dei poteri a protestare e coltivare i terreni della sopravvivenza fisica e politica? Le comunità sindacali da sempre fuori dalle grazie del potere (conosciuti con l’aggettivo di extraconfederali) in compagnia della Fiom, il sindacato dei metalmeccanici separato in casa della Cgil, e le comunità politiche non aderenti al “pensiero unico” in primis i comunisti di Rifondazione già buttati fuori dal Parlamento mediante le coercitive leggi bipolariste ( non succedeva dal periodo fascista) e i tanti altri, comunisti e non, sparsi in gruppi resistenti diffusi sul territorio nazionale.

Che cosa possiamo dedurre da questo quadro se non la desolante considerazione della pochezza politica e umana di tanti uomini e donne, e il pressapochismo di tanti altri/e, che si sono assuefatti allo stato di cose presenti mentre sono stati votati per dire e fare altre cose dal popolo dei valori costituzionali? Che altro dire di gente come D’Alema, Veltroni, Di Pietro, Fassino e company quando con le loro parole di compiacimento per i ricatti usurai di Marchionne?

O siamo noi diversi da loro, e quindi siamo malati, perché la diversità in una società autoritaria è considerata malattia psichiatrica, o sono loro gli esorcisti dei valori sui quali hanno costruito le loro carriere e il loro benessere che oggi equivale a ingiustificata e spudorata ricchezza se confrontato con i miserabili salari degli operai e dei lavoratori pubblici. Sono loro o siamo noi che difendiamo i valori della convivenza civile? Valori la cui difesa elementare non trova ascolto adeguato neanche nel primo cittadino della Repubblica, quel Presidente che per dovere, e per storia politica, dovrebbe difenderli a spada tratta riaffermandone l’attualità vitale per i diritti democratici, invece promulga leggi – per citarne solo due – stracciadiritti come la “legge Gelmini” e il “collegato lavoro” che condannano intere generazioni di giovani alla precarietà e con essa all’incapacità di costruire un futuro e condannando l’Italia a un futuro di sudditanza in tutti i settori del sapere e delle produzioni; come paiono lontani i tempi di Pertini e anche di Scalfaro, uno socialista d’animo nobile e l’altro democristiano rispettabile.

Molti, troppi, affermano scocciati che questa è storia passata, “pensiamo alle cose di oggi” dicono, va bene pensiamoci, parliamo dei processi che inseguono Berlusconi come fosse un latitante? Inutile, questa logica porta a considerare cose passate anche i fatti e misfatti di un mese fa, tutto si dimentica in questa Italia dove tutto brucia in fretta nei falò mediatici cartacei e televisivi. Così fra qualche mese saranno considerati i drammi degli operai Fiat nel vedersi costretti a calare la testa di fronte alla protervia di un bamboccio cresciuto a pasciuto nella patria delle libertà, quelle di dividere in categorie umane e subumane milioni di donne e uomini a secondo del reddito, dove sei curato se hai un reddito alto, quel reddito loro negato con la forza delle divisioni sociali e razziali. Quelle sono le terre preferite da Marchionne e Berlusconi, e a quanto si è sentito in queste settimane di fine anno anche da tanti altri anime candide, terre desertificate dalla disumanità dei rapporti d’interesse, dove la terrificante epopea del far-west viene riprodotta in base alla logica delle opportunità per i furbi.

Storia passata? Si, fatta e ripresa nei giorni nostri perché il problema è sempre quello dello sfruttamento della maggioranza dei popoli per mano dell’infima minoranza con gli strumenti rudimentali della violenza del più armato di saperi, di conoscenze, di animo portato al crimine, sia esso stragista e sia finanziario. E’ proprio questo che sta succedendo nelle forme più sfacciate in Italia, per mano dei mandanti, degli esecutori, dei complici e degli accreditati spettatori silenti. Fino a quando?

La solitudine può essere debilitante nel fisico e nella mente, anche con propensioni ad accettare la condizione di servi, ma può anche essere foriera di riflessioni sulle scelte di voto e di autismo nel recente passato, può essere produttrice di forme di resistenza per creare nuove condizioni politiche sociali atte a riattivare quei valori così ben descritti nella Carta Costituzionale, a cominciare dall’articolo che assegna al lavoro l’architrave portante di una società a democrazia sostanziale, e alla giustizia il timone per navigare su barche diverse ma sulla stessa rotta.

franco cilenti